Biografia

Vittorio Contrafatto nasce a Catania il 4 gennaio 1940.

A Catania frequenta le scuole e si lega agli ambienti che pullulano di artigiani e costruttori.

All’età di nove anni partecipa a una mostra regionale del “fanciullo pittore” con due quadri che rappresentano la festa di Sant’Agata, uno il fercolo, l’altro le candelore, acquistati da alcuni amatori.

Per assegnare il premio, i ragazzi furono sottoposti ad una prova presso il circolo artistico, fornendo loro tele e colori a tempera. Il quadro della prova di Vittorio fu “i carri di carnevale” e vinse il primo premio di 50 mila lire.

Girando per le strade del quartiere, scolpisce nella sua mente le lavorazioni di ogni artigiano, che per lui si susseguono come un romanzo a puntate, talmente impresse nei ricordi che potrebbe ripeterle a memoria, come quelle del tagliatore di tomaie, del lattoniere, del muratore o del tappezziere.  Queste “scoperte” ed esperienze alimentano la passione di Vittorio per il mondo dell’arte e delle costruzioni, e sono gli elementi da cui hanno preso forma e sostanza i riferimenti che, ancora oggi, continuano ad ispirarlo in ogni sua creazione, sia essa un’architettura o un’opera d’arte.

Tra il 1950 e il 1953, a soli 10 anni è addetto alla preparazione dei colori a tempera con terre colorate e colla, per gli allestimenti che progetta il fratello, in occasione della mostra dei profumi, tenutasi in piazza Roma e dentro l’Istituto De Felice a Catania.

Sin da piccolo ammira il fratello Francesco Contrafatto, pittore rinomato nell’ambiente artistico catanese, osservandolo mentre lavora al cavalletto, e viene da lui spesso coinvolto in molte delle sue esperienze lavorative e artistiche, come in occasione della mostra del 1962, sulla città di Catania nel decennio ’52-’62 o diverse collaborazioni per la realizzazione di scenografie per il teatro.

Tra il 1958 e il 1959, lavora per uno zuccherificio a Motta Sant’Anastasia. Dopo un anno, viene trasferito a Sant’Arcangelo di Romagna e per la prima volta lascia la Sicilia ed entra in contatto con una realtà molto diversa dalla sua. Questa esperienza lo segna profondamente dal punto di vista lavorativo e delle relazioni con le persone che conosce sul posto di lavoro.

Negli anni sessanta scoppia il boom edilizio, la rinascita economica. In questo momento, con il titolo di geometra, Vittorio entra nel mondo delle costruzioni. In particolare, lavora presso lo studio dell’architetto Giuseppe Marletta per diversi anni, architetto del Razionalismo italiano, dove apprende molto sia a livello professionale, che umano. Ed è proprio l’architetto Marletta che individuate le sue capacità e ammirando la sua sensibilità artistica, lo sprona a proseguire gli studi.

Vittorio inizia a frequentare assiduamente lo studio dello scultore Domenico Tudisco, entrando in contatto con personalità emergenti del panorama catanese, architetti, artisti, incisori, letterati. In questo periodo collabora alla realizzazione dei candelabri e della fontana del centro storico di Paternò e della statua del Seleno, posta sul lungomare di Giardini Naxos.

Nel 1971 inizia a frequentare l’Università di Architettura di Reggio Calabria, laureandosi del 1977 con la tesi “Analisi del centro storico di Catania e proposta progettuale a scala urbana” con il massimo dei voti.

Tra i suoi docenti universitari, ricorda con stima e riconoscenza Alessandro Giannini, Giancarlo Caniggia e i fratelli Sergio e Renato Bollati, per i quali lavorerà negli anni successivi alla laurea nel loro studio a Roma.

Nello stesso periodo collabora con l’architetto Alessandro Giannini per il concorso internazionale di una piazza a Parigi.

Nel 1980, è collaboratore dell’architetto Sergio Bollati, responsabile del programma di ricerca, con il contributo del CNR, sulla struttura urbana della città di Siracusa, con particolare analisi dei rapporti tra la città classica e quella attuale. Nel 1981 è tra i soci fondatori dell’Istituto di Architettura dell’ambiente di Roma, insieme ad Alessandro Giannini, Sergio e Renato Bollati.

Nello stesso anno, riceve l’incarico di svolgere un ciclo di conferenze sul tema: “Interpretazione del linguaggio espressivo del disegno infantile” durante il corso di aggiornamento per insegnanti elementari.

Insegna sia presso l’Istituto Statale d’Arte di Siracusa, che, successivamente, presso il Liceo Artistico di Catania.

Nel 1993, viene incaricato dall’ispettorato artistico e dal ministero della pubblica istruzione di far parte della commissione di dieci specialisti per la stesura dei programmi di scenografia, scenotecnica, geometria descrittiva, architettura per l’unificazione e trasformazione degli istituti d’arte in licei artistici, mediante il progetto “Michelangelo”. 

Per molti anni, viene nominato dal Ministero della Pubblica istruzione, per scrivere i temi di maturità per gli istituti d’arte e i licei artistici di tutta Italia.

Nei suoi lavori di architettura, mai sono mancate le opere d’arte.

La sua arte, sia architettura che pittura, priva di foglie di fico, mette in primo piano le esigenze del suo committente. 

Quella di Vittorio è una “storia di vita” che attraversa l’evoluzione di un periodo e ne assorbe le trasformazioni, gli stravolgimenti, tramutandoli in esperienze e spunti per la progettazione, accresciute dalla sua instancabile curiosità e voglia di sperimentare

Home

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto